di Bruno Perazzolo
Ci sono gesti che dicono più di intere biblioteche. Il 2 aprile è la giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo e che cosa si inventa il nostro Presidente Mattarella? Una “pizzata” nel nuovo locale di Monza gestito da ragazzi autistici i quali, per parte loro, gli preparano la pizza della Costituzione. La chiamano “PIZZA ARTICOLO 1”. Enorme! Quanto significato in così pochi gesti. Altro che minimalismo.
art. 1 Cost
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Chi meglio di questi ragazzi e di Nico Acampora, fondatore e presidente di PizzAut, ha compreso il significato del nostro incredibile art. 1? Pochi credo. Il rispetto di chi lavora e la dignità del lavoro sono il vero fondamento ultimo, la pietra angolare, di ogni solida democrazia. Di più, sono il modo in cui, soprattutto, la sovranità popolare si esercita. Questi ragazzi l’hanno capito, ma quanti altri “finti sani”, cosiddetti “normali”, lo sanno per davvero?
La cosa che ha dello straordinario è che i ragazzi hanno capito in profondità non solo l’articolo 1, ma anche l’articolo 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Nico e i suoi ragazzi non chiedono allo Stato un lavoro e nemmeno un reddito. Chiedono alla nostra Repubblica solo “una mano”, ovvero “che promuova FINALMENTE le condizioni che rendono effettivo l’esercizio del diritto al lavoro”. In altre parole hanno perfettamente compreso che la libertà “non è star sopra un albero” e neppure “il volo di un moscone” e democrazia non significa andare a votare di tanto in tanto. Hanno capito che democrazia e libertà hanno un senso profondo solo se ciascuno, con le proprie, personali, scelte di vita e, quindi, soprattutto con il proprio lavoro, ha la concreta possibilità di concorrere “AL PROGRESSO MATERIALE O SPIRITUALE DELLA SOCIETÀ”. Su questo argomento ripropongo, a coloro che fossero interessati, il Film “si può fare”, tratto da una storia vera per molti aspetti simile alla storia di PizzAut.
Concordo pienamente! Bell’articolo