Una piccola comunità in un paesino di montagna (Vermiglio, nella provincia di Trento) vive ai margini della storia. Unico contatto con il resto del mondo un pullman di linea, un postino, la guerra e, soprattutto, un maestro, discretamente meschino quanto autoritario, intento a gettare un ponte tra il minuscolo microcosmo tradizionale in cui vive e “il mondo più grande là fuori”. In questo quadro, la regia di Maura del Pero tratteggia con grande bravura, intorno alle vicissitudini della famiglia Graziadei, un’immagine fedele, rispettosa e “raffinatamente delicata” della “provincia nella provincia” nell’immediato secondo dopoguerra. Man mano che la pellicola scorre, inevitabilmente, il pensiero corre all’”Albero degli zoccoli” (Olmi 1978) e anche alla prima parte di ‘900 di “Novecento” (Bertolucci 1976) anche se, in queste due opere, soprattutto adatte al grande schermo, è il conflitto sociale, piuttosto che la guerra, il tema al centro di racconti di un tipo di cinema che, in ogni caso, sorprende e affascina per la capacità che hanno alcuni registi di guardare senza pregiudizi, quasi al di là del bene e del male, senza indulgere alla nostalgia o a facili ostracismi, una condizione umana che, a fronte di cambiamenti sempre più veloci, sembra lontana anni luce.
Regia di Maura Delpero con Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, Martina Scrinzi, Orietta Notari. Genere Drammatico, Italia – Francia – Belgio 2024, durata 119 minuti. Uscito nelle sale cinematografiche lo scorso settembre 2024, il film ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica.