a cura delle redazione di PensarBene

Con l’auspicio che la diffusione dell’incontro – intervista del 18 maggio scorso possa suscitare, in relazione ai molteplici spunti offerti, ulteriori contributi di riflessione, pubblichiamo il video integrale degli interventi ricordando che l’incontro – intervista si è tenuto presso la sede di Family Way, con la presenza di Silvia Grigolin, Presidente dell’Associazione, Simonetta Vanin, Vicepresidente, le operatrici Stefania Volpato (Noale), Silena Radich (Spinea), Sabina dalla Nora (Monsuè) e Marilena Zanette (Silea), le ex corsiste Maria Cristina Bordin e Marina Coan, la docente Anna Germinario e come genitore Edda, mamma di Letta.
Si sono collegati, a distanza, AnnaMaria Tosatto, Assessore alle Politiche sociali di Noale (VE), e Leonio Milan, sindaco di Mansuè (TV).Continua

di Dario Nicoli

Facciamo immensa fatica, noi “anime flebili”, a dare un nome appropriato alla mattanza perpetrata nei tre giorni di assalto del territorio di Israele da parte delle “forze d’élite” di Hamas, perché non riusciamo neppure ad immaginare un’esplosione di una volontà di procurare il male così assoluta e così crudelmente disumana.

Preferiamo rifugiarci in categorie mentali come “questione mediorientale” o altre simili; preferiamo consolarci con il gioco delle colpe da entrambe le parti.Continua

di Bruno Perazzolo

Ho letto il saggio breve “Altre Intelligenze” scritto chiaramente e sicuramente utile per chi desiderasse comprendere, in modo non superficiale, l’attualità dell’IA (Intelligenza Artificiale) e le relative problematiche. Daniela Mario ne espone molto bene le maggiori preoccupazioni, i limiti assoluti (l’IA non potrà mai corrispondere all’intelligenza umana perché …..) o relativi (per ora l’IA non corrisponde all’intelligenza umana, ma in futuro ….), gli interessi e gli auspici. Tutte questioni che fanno da sfondo al grande tema dell’IA che, a ragione, può essere definita la punta di diamante del mito prometeico che regge l’intera impresa scientifica e la modernità che, con essa, in larga misura, si identifica. Un mito ben riassunto nel titolo del libro di Y.N. Harari “Sapiens, Da animali e dèi”, ma anche, ad esempio, nel saggio, meno noto, ma non per questo meno interessante, di quasi mezzo secolo fa, di J.  Goodfield, “Giocare alla Divinità”, Feltrinelli 1981. Per quanto gli scienziati, di norma, tendano a non farne parola, queste opere evidenziano bene come anche le loro imprese abbiano un fondamento ideologico. Continua

© COPYRIGHT Illustrazione di Raffaella Cocchi per BRAINFACTOR Tutti i diritti riservati.

di Daniela Mario

Ho letto con interesse i contributi di Dario e di Bruno sulla questione che attualmente appassiona o preoccupa molti, e cioè il complesso rapporto che lega l’intelligenza artificiale (che usiamo già tutti in abbondanza) e l’intelligenza umana. In particolare ci stiamo chiedendo se quest’ultima potrà continuare a dominare il mondo indisturbata come ha fatto finora, pensando che tutto sia stato messo lì a suo uso e consumo, o se subirà un arresto a causa  dell’espansione vertiginosa dell’intelligenza artificiale…..
Ho scritto recentemente un saggio per Brainfoctor su questo argomentoContinua

Gli amici della camminata nel Parco del Ticino

“Grazie ragazzi” è un film recente, tratto da fatti realmente accaduti, con attore protagonista un superlativo Antonio Albanese. “Grazie ragazzi”, però, sono anche due parole che possono, insieme, ben rappresentare la sintesi di quest’ultima nostra camminata di PensarBene. Camminata che, quest’anno, abbiamo voluto tenere nel Parco del Ticino. Nella film Antonio è un attore “fallito” che “sbarca il lunario” doppiando film porno. Laura è la Direttrice di un carcere che, da tempo, ha sepolto la sua umanità nel “sarcofago della burocrazia penitenziaria”. Aziz, Diego e altri compagni sono i carcerati che, strumentalmente, colgono l’occasione di alcune lezioni di recitazione teatrale, per godere di qualche “ora d’aria in più”. Tutti i protagonisti della pellicola sopravvivono come noi sopravviviamo. Tutti i protagonisti della pellicola si immaginavano, come anche noi abbiamo immaginato, una vita diversa. Ma qualcosa è andato storto; qualcosa manca. Manca una parte dell’anima, manca qualcosa di decisivo capace di rendere la vita di tutti, attori e pubblico, meritevole di essere vissuta. Insomma, capace di rendere la vita pienamente umana.

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di Dario Nicoli

Quel che maggiormente colpisce del dibattito che si è scatenato sull’Intelligenza artificiale è la sua astrattezza, senza alcun riferimento alle questioni che sfidano l’intelligenza umana in questo tempo decisamente inedito.
Ciò vale per la profezia della sostituzione del lavoro umano da parte del lavoro artificiale ………. Ma vale anche per la profezia del cosiddetto “superamento” dell’intelligenza umana da parte di quella artificiale ……..

La nostra società è alle prese con un compito culturale che travalica ampiamente le capacità delle nuove macchine e sollecita il pieno esercizio delle facoltà esclusivamente umane, al centro del quale si pone il duplice interrogativo: “cosa stiamo facendo al mondo? e cosa stiamo facendo a noi stessi?”.Continua

di Bruno Perazzolo

Platone, uno dei maggiori filosofi dell’antica Grecia, pensava che la democrazia fosse una forma di Stato fallimentare. Il motivo era quello dell’ignoranza del popolo che espone il governo del bene pubblico alla demagogia di abili furfanti che sanno “predicare bene, ma razzolano malissimo”. Platone, in base al modello organico di società all’epoca dominante, pensava che tutto ciò fosse più o meno inevitabile. Ora, se quest’ultima affermazione riguardante la necessaria incompetenza delle masse si può forse contestare, ciò che però è certo è che una democrazia non può reggersi sull’ignoranza.

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di Bruno Perazzolo

Idealmente ed anche, in larga misura, storicamente, democrazia moderna e comunità si sono collocate agli antipodi. Il concetto puro di comunità poggia su una visione olistica della società i cui caratteri – l’ordine, la gerarchia (la disuguaglianza), l’appartenenza ad una tradizione (assenza di libertà) e, soprattutto, l’idea che l’umano non la si possa trovare tutto intero nell’individuo – stanno esattamente all’opposto dei valori fondativi della modernità e della democrazia.
Si spiega così come i democratici più consapevoli, di destra come di sinistra, abbiano sempre visto con sospetto i “ritorni di comunità” ….

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di Dario Nicoli

Il soggetto più rappresentativo dello strano tempo che stiamo vivendo è indubbiamente il “tipo individuale”, un’espressione che richiede però di essere approfondita per evitare di cadere in un grave equivoco di fondo.
Nel passato, infatti, si definiva “individuo” un soggetto dotato di una propria personalità, magari un po’ eccentrico. Era considerato tale il dandy – si pensi a Oscar Wilde – che attribuiva grande importanza all’eleganza ed ostentava fastidio per il modo di vita borghese; ………

L’individuo che affolla le attuali caotiche società del benessere è però molto diverso da quello descritto, anche se in cuor suo ritiene di continuare quelle antiche tradizioni.Continua

di Bruno Perazzolo

Io penso che chi ha ruoli di responsabilità politica debba parlare chiaramente e, soprattutto, debba parlare senza mai tralasciare le questioni fondamentali. In breve credo che si debbano evitare l’ambiguità – cioè affermazioni che potrebbero dire sia una cosa sia il suo contrario – e la propaganda – cioè mostrare la parte di realtà che più ci piace anche se si tratta di una parte per nulla rappresentativa del fenomeno più grande di cui si sta discutendo.

Premetto che, non essendo presente al Meeting, dell’intervento ho solo letto su alcuni giornali e consultato qualche video che riportava solo frammenti del discorso del Ministro. Aggiungo che ho anche apprezzato le espressioni di stima e amicizia rivolte da Lollobrigida al popolo americano. Cosa, allora, non mi è piaciuto nelle esternazioni del Ministro?Continua