di Daniela Mario

Per me la meraviglia ha a che fare con la “curiosità”: se siamo curiosi andiamo alla ricerca di cose nuove, di allargare i nostri orizzonti, ed è così che spesso ci si imbatte in qualcosa di “meraviglioso”; quello stato che si prova di fronte a qualcosa di inaspettato, ma che siamo pronti a ricevere. É questa possibilità d’incontro (l’inaspettato desiderato) che genera secondo me ammirazione, stupore, incanto, ma anche soggezione, smarrimento di fronte a qualcosa più grande di noi, ma verso la quale ci sentiamo attratti, affascinati, forse perché contiene tratti di “mistero”.
E’ qui che la meraviglia abbraccia il mistero, che ci spinge verso la continua ricerca, non tanto di risposte, ma delle domande più consone rispetto al punto in cui siamo.Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Regia di Pupi Avati, con Carlo Delle Piane. Genere Commedia – Italia, 1983, durata 87 minuti. Il film, che può essere visto al seguente indirizzo https://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/Club—Una-gita-scolastica-74923061-3eb7-4b69-9ec4-79a1c6281b68.html ha vinto 5 Nastri d’Argento ed è stato premiato al festival di Venezia. La Terza G 1914 del Liceo Galvani, la migliore della scuola in quell’anno, ottiene come premio una gita scolastica.Continua

di Cristina Casella

Nelle mie riflessioni sulla “meraviglia” vorrei partire da una domanda che è stata posta durante l’introduzione all’incontro: da dove nasce la meraviglia e come la riconosciamo?
Ho sempre associato il termine a qualcosa di bello e positivo e se dovessi rintracciare questo stato d’animo negli avvenimenti della mia vita, sicuramente andrei a quando da bambina, scoprivo per la prima volta che Babbo Natale con la sua slitta, aveva superato ogni sorta di barriera architettonica ed era riuscito ad arrivare in casa Continua

di Natanail Danailov

Durante il nostro ultimo incontro ci siamo confrontati sul tema della «meraviglia come chiave di accesso al mistero», e ne è venuto fuori un dibattito molto nutrito, pieno di idee e di pensieri interessanti. Parlando di meraviglia e di mistero, il mio pensiero volge al mondo dell’arte (anche se potrei pensare in egual modo alla filosofia, all’astronomia, o ad altri ambiti lontani dal “pensiero comune”), e in particolare all’artista Banksy. Continua

di Rosanna Salghini

a Meraviglia … Dopo il decesso di mio marito, per alcuni mesi preferii non incontrare nessuno, le solite frasi di partecipazione al mio dolore, mi avrebbero fatto perdere la calma e la buona educazione, avrei risposto con sarcasmo e rabbia….e tanto altro di cattivo, il mondo fuori era per me insensibile, indifferente…tutto continuava…Un giorno mi telefonò una persona ……..Continua

dalla Redazione di Pensarebene

Giovedì, 10 febbraio alle ore 21, gli amici di PensarBene si incontreranno per conversare sul tema “La meraviglia come chiave di accesso al mistero”. L’incontro – aperto, informale, condotto a distanza e preceduto e seguito da contributi pubblicati in questo sito – verrà introdotto da uno o due brevi interventi volti a sollecitare la partecipazione dei presenti. Chi fosse interessato potrà ricevere il link della riunione inviando una mail al seguente indirizzo comunita.pensarbene@gmail.com (comunità senza accento).
Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Testo scritto da Riccardo Pazzaglia e interpretato da Domenico Modugno, è stato reinterpretato dai Negramaro nel 2008, 40 anni dopo. Dunque, circa mezzo secolo è passato tra l’originale e la cover. Una durata che sta a significare l’”UNIVERSALITA’” dell’esperienza da cui l’opera trae ispirazione: quella della MERAVIGLIA.Continua

di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Regia di Alain Gsponer, con Bruno Ganz. Genere Commedia, Germania – Svizzera 2015. Durata 106 minuti. …… l’eccellenza del film ha a che vedere con il sentimento  della MERAVIGLIA. Heidi è una favola che, come tutte le belle favole, parla sia agli adulti sia ai bambini. In questo senso Heidi è una persona dal cuore semplice e puro, non ingombro di convenzioni, pregiudizi borghesi e nozioni astruse e, perciò, capace di meraviglia.Continua

Di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini

Tra i vari episodi della serie televisiva #Generazione Bellezza, su Rai Tre (l’episodio si può vedere su Rai Play: Generazione Bellezza: puntata del 26 – 12 – ’21), tutti incredibilmente affascinanti, quello intitolato “Il Sogno di una Comunità”, ci ha fatto venire in mente che, forse, a differenza di quanto sostengono molti filosofi della modernità e della postmodernità, “DIO NON È MORTO PER DAVVERO”……..
Continua

di Luca Cadili

Le reincarnazioni del Buddha che precedettero il momento in cui egli assunse le sembianze che tutti noi gli conosciamo sono narrate nei Jātaka, i racconti delle vite di questo venerabile personaggio. Raccolti per la prima volta nel V secolo, furono messi per iscritto in un’antica lingua indiana, il pāli. Il Buddha è spesso il protagonista delle storie che lo riguardano; altre volte ne è solo il narratore o vi compare come semplice testimone. Ma, talora, queste narrazioni contengono anche delle favole: quanto segue è appunto il resoconto di una di esse.
Un re, considerando un giorno le sue ricchezze e la sua grandezza, le volle paragonare a quelle degli altri sovrani che abitavano il suo grande paese. Con suo disappunto però dovette riconoscere che tutti loro gli erano pari. Allontanatosi dalla reggia per una passeggiata si fermò ad osservarla e così pensò: «Il mio palazzo è davvero identico a quello degli altri sovrani, e identici sono anche i loro maestosi pilastri». Ma, all’improvviso, osservò una cosa alla quale non aveva mai badato prima: «Tutte le regge che si conoscono, la mia e quelle in cui dimorano tutti gli altri sovrani, hanno necessità di più di un sostegno su cui reggersi. Ecco cosa farò: costruirò un magnifico palazzo ed esso si appoggerà su un solo pilastro». Continua