di Bruno Perazzolo
In realtà i film sono due. Il primo, “Come un gatto in tangenziale”, racconta di un abisso di incomprensione e di lontananza, anche fisica, tra “élite” e “popolo”. Un’élite, quella descritta nel film, piena di “buone intenzioni” non sempre sincere, che vuole “risanare le periferie” senza conoscerle. Un popolo ridotto a un aggregato deculturato formato da singoli arrabbiati tutti intenti ad affermare quel poco che resta di se stessi. La seconda pellicola, “Come un gatto in tangenziale: ritorno a Coccia di Morto”, è un sequel della prima. E’ più costruttiva e, tra una pseudo-disgrazia, un imprevisto e una coincidenza, mostra una “luce in fondo al tunnel”. Provvidenza vuole che Monica, la borgatara verace dal cuore nobile, appena arrestata a causa delle sorelle cleptomani, si trovi costretta e riprendere i contatti con Giovanni, l’intellettuale, “sincero progressista”, con il quale, nella prima puntata del racconto, aveva avuto una breve relazione terminata con la reciproca constatazione di una distanza incolmabile. Questa volta, però, finisce meglio senza che nessuno dei due ne abbia pienamente il merito. Eventi casuali, apparenti sciagure offrono alla regia l’opportunità di gag comiche e ai personaggi la riscoperta dell’attitudine di cercare altre vie capaci di trarre, dall’affrontare insieme i problemi, dal mescolamento e dal ritrovato contatto fisico tra l’intellettuale, la borgatara, una comunità di religiosi “creativi” e la gente comune dei palazzi disadorni della periferia, il sentimento di una vita personale e comunitaria dignitosa per tutti. Al solito, molto convincenti Giovanni (Antonio Albanese) e Monica (Paola Cortellesi) nell’offrire allo spettatore personaggi capaci di reggere con continuità e senza caduta di tono, l’architrave di una trama infarcita di battute esilaranti senza mai essere volgari o banali. Regia di Riccardo Milani, genere commedia, i film, rispettivamente del 2018 e del 2021, si possono vedere su TIMVISION oppure noleggiare su Chili, Google Play, Prime Video e altre piattaforme