di Bruno Perazzolo
Regia di James Marsh, con Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox, Emily Watson, Simon McBurney, genere biografico – drammatico, Gran Bretagna 2014, durata 123 minuti. Se esiste un punto di contatto tra scienza e religione, questo deve essere proprio la cosmologia: “la religione per atei intelligenti”. Se la scienza ordinaria è in stretto rapporto con la tecnica e l’ideologia del controllo sul mondo, la cosmologia, pur rimanendo nell’ambito scientifico, sembra più orientata alla contemplazione: un’intuizione interrogante che spinge all’indagine del mistero. E’, questa, una possibile chiave di lettura di un film pluripremiato che ben rappresenta l’opera del grande fisico, matematico e cosmologo Stephen Hawking. Un’incredibile storia la sua, interpretata superlativamente da due attori straordinari: Eddie Redmayne e Felicity Jones. Giovane promessa della fisica contemporanea mondiale, Stephen Hawking sembra dover prematuramente soccombere a causa di una malattia progressiva e incurabile. Però, malgrado la sentenza inappellabile dei medici, non sarà così. Stephen vivrà e, sostenuto dall’affetto delle persone che gli stanno vicino, saprà superare le enormi traversie che la vita gli ha riservato trovando la forza di perseverare nella ricerca della “Teoria del Tutto”: un senso, una regola dell’universo che possa confermarci che non siamo venuti al mondo per caso. Il film può essere visto in streaming su Netflix con abbonamento oppure noleggiato su diverse piattaforme: Chili e altre.
Cosmologia e religione, due campi che mi affascinano. Ho sempre pensato che nel cosmo si trovano le risposte ai miei perché! Spesso immagino l’infinito e non riesco ad arrivare fino in fondo alla mia immaginazione, perchè sono sopraffatto da un senso di angoscia mentale. Possibile che tutto ciò sia stato creato per caso? Ed é possibile che finirà tutto, lasciando il nulla? No, non posso credere che sará così. Credo fermamente negli universi paralleli tra i quali é possibile viaggiare attraverso delle porte spazio-tempo. Ed ancora credo che tutto ciò non sia nato per caso e tutto ciò é mantenuto da una forza superiore al tutto universale!
Caro Gabriele grazie del tuo intervento che condivido. Dici bene, si può credere nel caso o credere nella possibilità di una teoria del tutto come il fisico Stephen Hawking. A cavallo tra modernità e postmodernità sembra che in molti siano approdati a credere nel nulla. Ma credere nel nulla è ancora credere in qualcosa. Alla fine l’ateismo si risolve in un paradosso.