Il posto della religione è nell’anima non nella canna del fucile!
di Bruno Perazzolo
Nel film “Momenti di gloria” (1981, bellissimo, disponibile, a noleggio, su varie piattaforme: YouTube, Google Play, Apple TV) Eric Liddell rinuncia, malgrado le forti pressioni del suo staff, a gareggiare alle olimpiadi perché, per accedere alla finale, dovrebbe correre di domenica: il giorno del Signore. Alla fine, correrà e vincerà l’oro olimpico per l’Inghilterra grazie all’intervento di un amico della squadra che si offrirà di scambiare la propria corsa, che avrà luogo in giorno feriale, con quella, festiva, di Eric. Leila, invece, è una campionessa di Judo determinata, malgrado gli enormi sacrifici che questo le comporta, a divenire la prima nella sua specialità. Dalla suprema autorità religiosa dell’Iran, però, proprio mentre Leila dimostra la sua forza battendo una dopo l’altra le avversarie ai campionati del mondo, arriva l’”ordine di scuderia”, oscuramente motivato, di ritirarsi fingendo un infortunio. Leila non si piegherà alla “ragione di Stato”, e pagherà, per il suo supposto “egoismo”, un prezzo altissimo. Ora, cosa accomuna situazioni tanto diverse e, per molti versi, persino opposte? Mi sono chiesto cosa suscitasse in me, per entrambe le figure, la medesima simpatia malgrado, dal comportamento di Eric si potesse desumere la sottomissione all’autorità di una legge morale superiore, mentre, da quello di Leila, un’attitudine individuale che sappiamo comprendere molto meglio dal momento che risponde ad una logica “liberatoria / emancipatoria” che ci è molto più familiare. Alla fine, credo di aver capito: era, ed è, il posto della religione! Una forza, quella del sacro, che risiede nell’anima di ciascuna persona e che si snatura, sino a rendersi odiosa, quando assume la forma della canna del fucile, del potere politico, dello Stato. Regia di Zahra Guy Nattiv con Arienne Mandi, Zahra Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman; genere drammatico – thriller, Iran 2023, la pellicola offre allo spettatore 105 minuti decisamente intensi e resi ancora più vigorosi e coinvolgenti dal bianco e nero, dal ritmo dei combattimenti, e dall’essenzialità dei dialoghi e della scenografia. Il film si può vedere, per ora, solo nelle sale cinematografiche.
Intuizione interessante. Articolo che mi suscita una riflessione, grazie.