di Natanail Danailov
Grazie allo spunto di Gabriella Morello ho potuto riflettere sul fenomeno dell’incapacità di leggere e comprendere un testo scritto di lunghezza superiore ad un tweet o ad un post su Facebook: noto con dispiacere che sta sempre più dilagando tra persone di qualsiasi età.
Credo che parte della colpa sia attribuibile al morboso attaccamento, da parte dei giovani soprattutto, ma anche dei meno giovani, ai social network. Non vorrei risultare monotono né banale, ma è un dato di fatto che non possiamo trascurare. In particolare, come non menzionare TikTok, usato dai giovanissimi, dove i contenuti più popolari hanno una durata massima di 60 secondi? Anche Facebook, il social network oramai attribuito ad un pubblico più in là con gli anni, ha preso questa piega: testi e video sempre più brevi, spogli di qualsiasi tipo di informazione, che hanno il solo scopo di divertire lo spettatore per pochi secondi e raccogliere qualche ”Mi piace”.
Tutto questo non può che influire, a cascata, sulla capacità dei ragazzi di comprendere testi scritti. Ma come biasimarli: del resto, rispetto alle generazioni passate, la loro quotidianità non è più contraddistinta da letture di nessun tipo (leggere un quotidiano, leggere un libro, etc.), ma solo da visualizzazioni (ad esempio, visualizzare una foto o un video), oltre che ”Mi piace” e scrolling infinito di contenuti sui social network.
Il nostro mondo è sempre più privo di qualsivoglia contenuto testuale, e per questo motivo credo che i ragazzi si siano in qualche modo disabituati (hanno mai imparato a fare ciò?) alla lettura critica di un testo scritto ed alla sua comprensione.
Ci sono possibili rimedi? Beh, come per ogni problema. Forse non siamo ancora in grado di scoprirli, probabilmente non abbiamo ancora le capacità e gli strumenti adatti per sopperire a tali mancanze. Noi di PensarBene, nel nostro piccolo, cerchiamo perlomeno di attutire e mitigare i danni, provando ad offrire spunti di riflessione e di confronto, volti all’arricchimento culturale di chiunque voglia seguirci, leggerci e sostenerci, partecipando alla nostra causa.
P.S. Nonostante avessi scritto io l’articolo, ho comunque voluto inserire una nota tecnologica: per questo motivo, mi sono fatto aiutare da Chat-GPT per trovare un titolo interessante (spero vi piaccia ;D).