di Bruno Perazzolo e Emanuela Gervasini
Canzone scartata dal Festival di Sanremo del 1968, probabilmente perchè giudicata inopportuna a seguito del suicidio di Luigi Tenco del ’67, non ebbe un successo immediato. Sennonché le cose di valore si riconoscono dal fatto che permangono nel tempo. Testo scritto da Riccardo Pazzaglia e interpretato da Domenico Modugno, è stato reinterpretato dai Negramaro nel 2008, 40 anni dopo. Dunque, circa mezzo secolo è passato tra l’originale e la cover. Una durata che sta a significare l’”UNIVERSALITA’” dell’esperienza da cui l’opera trae ispirazione: quella della MERAVIGLIA; vale a dire la percezione di una corrispondenza tra l’uomo e l’universo che solo il dolore, la sofferenza e l’assenza del carisma di una profezia positiva possono cancellare.