A partire dall’ipotesi illustrata nelle poche righe che seguono, l’Associazione Culturale “PensarBene” inizia, da oggi, un percorso di ricerca e approfondimento utilizzando il metodo dell’intervista aperta e della riflessione sulla raccolta di casi. Un ringraziamento anticipato a tutti coloro che, convinti dell’importanze di questi temi, vorranno fornire sostegno umano e supporto materiale dedicandoci parte del loro tempo, luoghi di incontro ecc..
La nostra epoca si caratterizza per l’elevata mobilità delle persone, i continui cambiamenti, soprattutto dovuti all’innovazione tecnologica. Questa condizione “materiale”, principalmente negli ultimi decenni, si è combinata con una cultura fortemente incentrata sugli interessi e sulle libertà individuali che, a sua volta, ha reso ancora più precari i rapporti umani nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nei rapporti amicali e di vicinato. Per tutto questo è stato pagato un prezzo molto alto sintetizzabile in poche parole: la crescente solitudine. Solitudine e sofferenza delle persone che, in primo luogo, discendono dal fatto che l’uomo è, per sua natura, un essere sociale: non è fatto per stare da solo. La vita di corsa tipica di un tempo accelerato, propria di individui isolati e “spaesati”, provoca nella maggior parte delle persone depressione, rabbia e il sentimento di vacuità di una vita agitata, a cui si risponde con distrazioni ed anche con rimedi artificiali (ne sono una prova l’abuso di droghe, medicinali e psicofarmaci che sta diventando un problema enorme, di cui si parla, purtroppo, troppo poco e troppo male). Ma da questa condizione emerge anche un desiderio di autenticità e di nuove forme di comunità: lo si vede nelle nuove imprese centrate sulla condivisione e la cooperazione, nella tendenza dei giovani a riunirsi, nei gruppi sempre più numerosi di persone che amano camminare nella natura, nel turismo “minore” nei borghi, nell’intensificazione delle relazioni di vicinato, nella ripresa dopo la pandemia dell’associazionismo e del volontariato, nella partecipazione alla vita politica municipale. Partendo da questa situazione, la nostra inchiesta ipotizza che il risveglio di nuove forme comunitarie incentrate sul territorio e sulle relazioni di prossimità, rappresenti il segnale di una risposta positiva a queste sfide che, in un tempo post-ideologico, possa assumere un carattere etico ed esistenziale derivante dal prendersi cura insieme degli altri, del territorio e della natura.
Domande Chiave sulle quali verterà l’indagine e che verranno sottoposte ai rappresentanti di Associazioni e Istituzioni Locali
- Valore: quale beneficio l’Associazione apporta, ed apporterà in futuro, alla comunità?
- Motivazione: cosa tiene insieme i componenti dell’Associazione e da cosa sono gratificati?
- Comparazione: negli ultimi 10 anni o più di recente, hai notato dei cambiamenti significativi riguardo alle motivazioni ed al numero degli associati, alle loro gratificazioni personali e al modo in cui le attività dell’associazione sono accolte dai cittadini?
- Rapporti con l’Ente Locale: come pensate debbano essere i rapporti tra la tua associazione le altre associazioni che operano localmente e l’amministrazione comunale?