di Natanail Danailov
Durante il nostro ultimo incontro ci siamo confrontati sul tema della «meraviglia come chiave di accesso al mistero», e ne è venuto fuori un dibattito molto nutrito, pieno di idee e di pensieri interessanti. Parlando di meraviglia e di mistero, il mio pensiero volge al mondo dell’arte (anche se potrei pensare in egual modo alla filosofia, all’astronomia, o ad altri ambiti lontani dal “pensiero comune”), e in particolare all’artista Banksy.
Per chi non lo conoscesse, Banksy è un artista attivo praticamente in tutto il mondo. Le sue opere compaiono, quasi magicamente, sui muri di diverse città, e vertono sempre su temi sociali e politici. Le sue opere vogliono essere una critica sociale e politica, come nel caso dei murales raffiguranti Papa Francesco “giocare” per le strade di Roma, cancellati diverse volte dalle forze dell’ordine, ma puntualmente ricreati, ogni volta in modo diverso.
Ogni volta che sento il nome di Banksy, essendo la sua identità ancora sconosciuta, penso sempre ad un personaggio misterioso, ad una persona senza volto, ma con un talento straordinario, capace di suscitare meraviglia e stupore in colui che ammirerà le sue opere. Anche se non sappiamo nemmeno se si tratta di un uomo o di una donna, possiamo solo immaginare che aspetto abbia, ma abbiamo comunque degli elementi per comprendere le sue ideologie e la sua presa di posizione riguardo a diverse tematiche.
Vi faccio un esempio: tempo fa, quasi per caso, mi è capitato di leggere della sua opera «Bambina con palloncino» che, poco dopo essere stata battuta all’asta per poco meno di un milione di sterline a Londra, si è autodistrutta, scivolando attraverso un tritacarte nascosto all’interno della cornice.
Ben evidenziato il rapporto tra arte e meraviglia. La “bambina con il palloncino” che finisce nel tritacarte mi sembra una bella metafora (milione di sterline a parte ) del diverso contenuto che la meraviglia può assumere. Resta l’attitudine universale alla meraviglia, ma i contenuti sono personali. In altri termini la meraviglia può assumere mille volti. Con la persona, che invecchia e muore, la forma specifica di ciò che è meraviglioso è destinata a svanire