di Bruno Perazzolo

Halim è uno degli ultimi Maleem, maestri sarti. Mina, sua moglie, insieme al marito Halim, manda orgogliosamente avanti un negozio di alto artigianato. Un’attività che – se non fosse per la miracolosa comparsa in scena del giovane apprendista Youssef, nel contesto di una cultura che lascia intravvedere qua e là brandelli di modernità – pareva avere ben poche speranze di sopravvivenza. La bottega è il luogo dove un’antica arte tradizionale, quella della fabbricazione di caftani, si tramanda di generazione in generazione nell’ottica della bellezza e della perfezione cercando di concedere il meno possibile ai capricci del consumatore. Oltre la serranda del negozio, che si apre e si chiude, un’altra scena domina il filmContinua

© COPYRIGHT Illustrazione di Raffaella Cocchi per BRAINFACTOR Tutti i diritti riservati.

di Daniela Mario

Ho letto con interesse i contributi di Dario e di Bruno sulla questione che attualmente appassiona o preoccupa molti, e cioè il complesso rapporto che lega l’intelligenza artificiale (che usiamo già tutti in abbondanza) e l’intelligenza umana. In particolare ci stiamo chiedendo se quest’ultima potrà continuare a dominare il mondo indisturbata come ha fatto finora, pensando che tutto sia stato messo lì a suo uso e consumo, o se subirà un arresto a causa  dell’espansione vertiginosa dell’intelligenza artificiale…..
Ho scritto recentemente un saggio per Brainfoctor su questo argomentoContinua

Lo scorso incontro del 23 giugno ci siamo lasciati con l’impegno di ritrovarci, a settembre, per un ulteriore approfondimento della tensione esistente tra libertà e comunità e, di rimando, tra democrazia e comunità.

Comunità e democrazia: verso una nuova sintesi?

Seguirà la presentazione del prossimo incontro – intervista incentrato sulle nuove municipalità e il welfare responsabile: rapporti tra istituzioni locali e la cittadinanza attiva

Venerdì, 22 settembre a partire dalle 17.30 e sino alle 19.00, sul canale Telegram di PensarBene.
Continua

di Bruno Perazzolo

Tulgaa vive in città. È direttore di un albergo 5 stelle. Ha una relazione con una donna che ha già un figlio e che, insieme alla città appena accennata, fanno da sfondo all’intero racconto senza mai comparire sulla scena. Una telefonata inaspettata avvisa Tulgaa che il padre adottivo sta morendo……..
Il film, cha a tutta prima sembra voler culminare in una bella favola a lieto fine, improvvisamente prende la piega tragica.Continua

di Cesare Trematore

Il successo della specie umana è in gran parte dovuto alla notevole capacità di collaborazione, che supera quella degli altri mammiferi. Gli esseri umani sono in grado di creare obiettivi comuni, provare empatia per gli altri, creare miti condivisi e sviluppare un senso di appartenenza che sono la base della socializzazione. Il  senso di appartenenza e identificazione è una necessità per l’uomo e sono fattori necessari   per l’autostima. Più forte sono questi fattori più l’autostima cresce mentre la mancanza di tali fattori può portare a una diminuzione dell’autostima…….
Questo processo ha innescato l’identificazione con un gruppo, nonché la divisione tra “noi” e i “non noi”. È emerso che ogni individuo si comportava in modo più generoso nei confronti dei membri del proprio gruppo rispetto a quelli dell’altro gruppo.
Continua

Sticky

di Dario Nicoli

Che cosa succede quando un popolo intero pensa male? Quando siamo tutti assorbiti dal clima di critica e di rabbia che si respira in giro? Succede che questo popolo è sintonizzato su ciò che non va, che vive come se all’improvviso dovesse capitare un disastro. Ciò alimenta uno stato d’animo di sospetto e di amarezza, rende inerti le forze positive provocando un atteggiamento di difesa piuttosto che di impegno per il miglioramento delle cose. Fate una prova: sostenere qualcosa di positivo sui social, per esempio che la povertà estrema nel mondo è in continuo calo dal 1820 agli anni più recenti: verrete subito attaccati da una torma di militanti del “pensar male”. Continua

Gli amici della camminata nel Parco del Ticino

“Grazie ragazzi” è un film recente, tratto da fatti realmente accaduti, con attore protagonista un superlativo Antonio Albanese. “Grazie ragazzi”, però, sono anche due parole che possono, insieme, ben rappresentare la sintesi di quest’ultima nostra camminata di PensarBene. Camminata che, quest’anno, abbiamo voluto tenere nel Parco del Ticino. Nella film Antonio è un attore “fallito” che “sbarca il lunario” doppiando film porno. Laura è la Direttrice di un carcere che, da tempo, ha sepolto la sua umanità nel “sarcofago della burocrazia penitenziaria”. Aziz, Diego e altri compagni sono i carcerati che, strumentalmente, colgono l’occasione di alcune lezioni di recitazione teatrale, per godere di qualche “ora d’aria in più”. Tutti i protagonisti della pellicola sopravvivono come noi sopravviviamo. Tutti i protagonisti della pellicola si immaginavano, come anche noi abbiamo immaginato, una vita diversa. Ma qualcosa è andato storto; qualcosa manca. Manca una parte dell’anima, manca qualcosa di decisivo capace di rendere la vita di tutti, attori e pubblico, meritevole di essere vissuta. Insomma, capace di rendere la vita pienamente umana.

Continua

di Bruno Perazzolo

Francesco Bacone (1561 – 1626) pensava che scienza e tecnica avrebbero dato all’uomo quel dominio sulla natura che una certa interpretazione della Genesi 1,26-28 aveva promesso senza che la corrispondente versione della religione ebraico – cristiana ci fosse mai riuscita per davvero. Malgrado le molteplici evidenze contrarie, questa filosofia resta a tutt’oggi ampiamente dominante. Soprattutto in occidente, l’élite borghese ha fatto delle promesse messianiche della tecnologia il proprio credo fondato sulla desacralizzazione del mondo e, pertanto, sulla sua riduzione a semplice risorsa. Un’ideologia, questa della classe dominante, difficilmente scalzabile poiché si alimenta dell’accumulazione di ricchezza e di potere che consente di fronteggiare i crescenti problemi che questa visione genera attraverso un’innovazione sempre più veloce, “profondamente sconvolgente” e apparentemente, almeno nell’immediato, risolutiva.
Discorso diverso vale per le classi subalterne …..

Continua

di Dario Nicoli

Quel che maggiormente colpisce del dibattito che si è scatenato sull’Intelligenza artificiale è la sua astrattezza, senza alcun riferimento alle questioni che sfidano l’intelligenza umana in questo tempo decisamente inedito.
Ciò vale per la profezia della sostituzione del lavoro umano da parte del lavoro artificiale ………. Ma vale anche per la profezia del cosiddetto “superamento” dell’intelligenza umana da parte di quella artificiale ……..

La nostra società è alle prese con un compito culturale che travalica ampiamente le capacità delle nuove macchine e sollecita il pieno esercizio delle facoltà esclusivamente umane, al centro del quale si pone il duplice interrogativo: “cosa stiamo facendo al mondo? e cosa stiamo facendo a noi stessi?”.Continua