Se solo un italiano su due fatica a capire, o non capisce del tutto, un testo scritto di media difficoltà non è solo colpa della scuola e non è solo un problema di quelli che non capiscono quello che leggono.
di Bruno Perazzolo
Platone, uno dei maggiori filosofi dell’antica Grecia, pensava che la democrazia fosse una forma di Stato fallimentare. Il motivo era quello dell’ignoranza del popolo che espone il governo del bene pubblico alla demagogia di abili furfanti che sanno “predicare bene, ma razzolano malissimo”. Platone, in base al modello organico di società all’epoca dominante, pensava che tutto ciò fosse più o meno inevitabile. Ora, se quest’ultima affermazione riguardante la necessaria incompetenza delle masse si può forse contestare, ciò che però è certo è che una democrazia non può reggersi sull’ignoranza.
Prove INVALSI: esiti riguardanti “la comprensione di un testo scritto” che dovrebbero far riflettere dentro e, soprattutto, fuori dalla scuola.
di Gabriella Morello
Il 12 luglio è stato presentato il Rapporto Nazionale Invalsi 2023 presso la Camera dei Deputati a Roma. Una raccolta di 134 pagine di dati organizzati per raccontare come gli studenti italiani affrontano la comprensione di un testo scritto, l’applicazione di ragionamenti logici-matematici e l’acquisizione della lingua inglese.
Tra tutte le informazioni che si possono ricavare mi ha colpito quanto emerge dai dati ricavati dall’ultimo anno delle scuole superiori rispetto alla comprensione del testo: “considerando il Paese nel suo complesso senza distinzioni in base agli indirizzi di studio, si può affermare che solo poco più della metà delle studentesse e degli studenti raggiunge almeno il livello 3 in Italiano (50,7%), ovvero il livello che rappresenta gli esiti in linea con gli aspetti essenziali previsti dalle Indicazioni nazionali.”
Comunità e democrazia possono convivere?
di Bruno Perazzolo
Idealmente ed anche, in larga misura, storicamente, democrazia moderna e comunità si sono collocate agli antipodi. Il concetto puro di comunità poggia su una visione olistica della società i cui caratteri – l’ordine, la gerarchia (la disuguaglianza), l’appartenenza ad una tradizione (assenza di libertà) e, soprattutto, l’idea che l’umano non la si possa trovare tutto intero nell’individuo – stanno esattamente all’opposto dei valori fondativi della modernità e della democrazia.
Si spiega così come i democratici più consapevoli, di destra come di sinistra, abbiano sempre visto con sospetto i “ritorni di comunità” ….
Il tipo individuale
di Dario Nicoli
Il soggetto più rappresentativo dello strano tempo che stiamo vivendo è indubbiamente il “tipo individuale”, un’espressione che richiede però di essere approfondita per evitare di cadere in un grave equivoco di fondo.
Nel passato, infatti, si definiva “individuo” un soggetto dotato di una propria personalità, magari un po’ eccentrico. Era considerato tale il dandy – si pensi a Oscar Wilde – che attribuiva grande importanza all’eleganza ed ostentava fastidio per il modo di vita borghese; ………
L’individuo che affolla le attuali caotiche società del benessere è però molto diverso da quello descritto, anche se in cuor suo ritiene di continuare quelle antiche tradizioni.Continua
“Da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi perché …….. ”
di Bruno Perazzolo
Io penso che chi ha ruoli di responsabilità politica debba parlare chiaramente e, soprattutto, debba parlare senza mai tralasciare le questioni fondamentali. In breve credo che si debbano evitare l’ambiguità – cioè affermazioni che potrebbero dire sia una cosa sia il suo contrario – e la propaganda – cioè mostrare la parte di realtà che più ci piace anche se si tratta di una parte per nulla rappresentativa del fenomeno più grande di cui si sta discutendo.
Premetto che, non essendo presente al Meeting, dell’intervento ho solo letto su alcuni giornali e consultato qualche video che riportava solo frammenti del discorso del Ministro. Aggiungo che ho anche apprezzato le espressioni di stima e amicizia rivolte da Lollobrigida al popolo americano. Cosa, allora, non mi è piaciuto nelle esternazioni del Ministro?Continua
Culto della fragilità e della protezione: l’ideologia della vittima
di Dario Nicoli
Si stanno diffondendo nelle aziende e nelle scuole i luoghi “protetti” dove gli studenti o i lavoratori possono ottenere uno stato di benessere specie quando si sentono stressati a causa di avvenimenti sgradevoli o vissuti come tali.
Molte aziende stanno dotandosi di un’area relax dove i dipendenti che vivono condizioni di forte stress possono trovare protezione e quindi rilassarsi ……
Nelle università americane cresce il numero degli addetti dedicati al benessere degli studenti, visto che uno su tre di questi dichiarano di vivere micro-aggressioni legate alle caratteristiche personali, etniche o culturali. Molte creano i Safe Spaces, ambienti nei quali sentirsi protetti dallo stress derivante da attacchi verbali, comportamentali e ambientali quotidiani, magari brevi e banali, non necessariamente intenzionali, che feriscono la persona o il gruppo preso di mira in quanto fatti oggetto di stigma da parte di altri.
Gli incontri di PensarBene: Comunità per cosa?
Dall’idea di comunità alla sua ragion d’essere.
Venerdì, 23 giugno a partire dalle 17.30 sino alle 19.00, sul canale Telegram di PensarBene.
Il termine “comunità” è, da sempre, molto utilizzato, a volte persino abusato, ma qual è il significato di questa parola? Perché oggi si parla tanto della “voglia di Comunità” o di un “ritorno della comunità”? Del concetto esiste un unico significato o, come spesso accade con le parole, diversi significati? Secondo molti autori, la dimensione comunitaria sta alla base della democrazia insieme allo Stato e al mercato. In che senso possiamo sostenere questa affermazione?
Consigliati da PensarBene: “Terra e Polvere”: la povertà può essere nobile.
di Bruno Perazzolo
Povertà e nobiltà possono convivere se prevalgono l’essenziale, l’umiltà, la cura e il legame con ciò che ci sostiene. Youtie è un contadino povero tra i poveri, Guiying una donna con un forte handicap fisico e anche per questo, oltre all’estrema povertà, viene maltrattata dai suoi. Le due famiglie non sanno che farsene di questi due “scarti”, di queste icone della perfetta solitudine, e ne combinano il matrimonio. Inizia da qui una storia fatta di gentilezza, duro lavoro, caparbietà e sostegno reciproco che porterà la coppia ad una vita dignitosa e, probabilmente, anche felice. Un cammino comune di autentica emancipazione umana che verrà interrotto solo da un epilogo tragico volto a far uscire la pellicola dalla favola per ricondurla alla “spietata realtà”
La virtù della discrezione e il valore dell’esempio
di Gabriella Morello
Anch’io ho trovato molto interessante l’articolo “The virtue of discretion: When the rules break down, you must judge what to do on your own. Discretion is necessary for navigating the muddle of life” di Lorraine Daston, oltre che per la distinzione tra regole pesanti e regole leggere di cui tratta il contributo di Bruno Perazzolo, soprattutto per l’importanza che l’esempio, l’eccezione e l’esperienza hanno per la “longevità” delle stesse regole pesanti, ovvero di quelle regole che consideriamo fondamentali per la nostra esistenza sia individuale sia collettiva.
“But then they go on to fatten that precept with examples, exceptions and appeals to experience (call them the three exes)”. Traduco: “ma poi vanno ad ingrassare quel precetto con esempi, eccezioni e appelli all’esperienza (chiamateli le tre e)”, significa innanzitutto, per come la vedo io, che ogni regola non può essere intesa come un mandato universale e astratto da applicare meccanicamente. Per essere davvero efficace deve poter fare da supporto alla comprensione e alla regolazione di una situazione concreta.Continua
Camminare è comunità
di Dario Nicoli
Il Covid, accanto ai drammi, ha anche portato qualche dono, uno dei quali indubbiamente è la pratica del camminare che ci ha fatto riscoprire il territorio in cui viviamo e ci ha affratellati alle tante generazioni che ci hanno preceduto, per le quali l’andare a piedi costituiva il principale mezzo di spostamento.Continua