Donata Gradinati

Ho letto in “Storie d’incanto”, il racconto “bambini ai prati Parini” di Dario Nicoli, ed è bello sapere che associazione sportiva e gruppo di pensionati, amanti della montagna, abbiano realizzato un percorso più dolce per dare la possibilità di raggiungere più facilmente quel luogo, pensando ai bambini. Questa è la dimostrazione che tutto ciò che si vive con entusiasmo, passione e condivisione non può rimanere esperienza fine a sé stessa ma inevitabilmente deve essere trasmessa ad altri, affinché a loro volta, possano conoscere, apprezzare e godere della bellezza del luogo.

Il contatto con la natura è una fonte inesauribile di energia. È nutrimento energetico a costo zero. Si può provare benessere abbracciando un albero, così come stargli accanto, rimanendo seduti ai suoi piedi.

Ritengo di aver avuto la fortuna, insieme ad altri miei coetanei, non ancora adolescenti all’inizio degli anni Settanta, di abitare in un piccolo paese del lago di Varese, di come abbiamo vissuto in totale libertà il nostro paese, in termini di tempo e luogo. Trascorrevamo interi pomeriggi nei boschi, inventavamo giochi nuovi pur di stare sempre insieme, dalla casetta sugli alberi, mai realizzata, alla decisamente più facile e realizzabile capanna; era sufficiente creare una struttura conica capovolta intorno al tronco dell’albero intrecciando rami con foglie che si trovavano qua e là nel bosco. Eravamo un gruppetto di sei ragazzini, due di questi erano fratelli. Ricordo ancora l’entusiasmo per la stravagante idea di costruire una zattera, volevamo navigare il torrente Tinella. Ricordo le discussioni di come fare, il progetto sul foglio, la scelta del legno da utilizzare, la decisione di quale tratto del torrente percorrere, l’ispezione del letto del torrente, di fatto unica realizzazione di quella incredibile avventura. Affiorano alla memoria il rumore dell’acqua, le risate, per le cadute in acqua, il ricordo di una sorta di giuramento: nessuno doveva venire a sapere di quel progetto. Questo mio racconto trova altresì spunto nel commento del predetto articolo, laddove l’autore dice che:” natura e bambini hanno in comune un mondo di vita che trova spontaneamente un’intesa da cui scaturisce una storia di incontri che nutrono la mente l’anima e il cuore”.

1 commento

  1. Che bella fanciullezza e che bel segreto da custodire!

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