Valore di mercato e valore sociale, “economia” del dono e economia dello scambio
di Bruno Perazzolo
Tentativo di un ulteriore approfondimento a partire dalle osservazioni critiche di Clelia Dal Lago e di Sara Parola all’articolo “il capitalismo quasi non esiste!
Mi pare che le osservazioni critiche di Sara e Clelia dipendano dal fatto che, nel mio articolo “il capitalismo quasi non esiste!”, dal tentativo di distinguere i concetti di scambio e di dono e di valore di mercato e valori sociali, sia derivata l’idea che, nella realtà, queste dimensioni si escludano vicendevolmente, ovvero che, in concreto, non possano convivere. Da qui l’approfondimento che propongo.
Il primo luogo la questione dello scambio. Sono d’accordo sul fatto che lo scambio, salvo, forse, nelle forme più primitive e isolate di società, è sempre esistito e, probabilmente, continuerà ad esistere. Non è però l’unico modo – e, in molti casi, per esempio nelle società tradizionali, non è neppure il modo più importante – nel quale si crea valore. Soprattutto ne esiste un altro, IL DONO, che è tipico di quella forma particolare di relazione umana che chiamiamo Comunità ………………
Altro argomento: quello dei “lavori senza senso”, che concorrono a gonfiare il PIL senza creare alcuna, vera, ricchezza.